mercoledì 24 settembre 2014

Il jukeboxe del passato: Gino Paoli, Vivere ancora

Come abbiamo già detto per celebrare gli 80 anni di Ornella Vanoni ( http://danilafaenza.blogspot.it/2014/09/il-jukebox-del-passato-ornella-vanoni.html),  i grandi protagonisti della musica (anche italiana) sono facilmente riconoscibili nei loro grandi successi, intesi come pezzi che hanno fatto la storia del Paese e della hit-parade.
Ma non sempre le canzoni, anche se stupende, salgono ai primi posti delle classifiche. Così come questa ‘chicca’ di Gino Paoli, molto meno conosciuta di Sapore di sale o de Il cielo in una stanza., ma sicuramente non meno preziosa, anzi…
Vivere ancora, pubblicata nel 1964, era il famigerato lato B del 45 giri Lei sta con te, spesso più bello del lato A (quando il lato B ancora non aveva lo stupido significato che ha ora); erano anni d’oro per il Gino Paoli artista, ma anni complicati per il Gino Paoli uomo: sebbene sposato, aveva una relazione con Stefania Sandrelli, donna di cui –pare- fosse innamorato anche il suo amico Luigi Tenco. Come se non bastasse, sia la moglie che la Sandrelli –allora minorenne- erano incinte.
Che siano state queste le cause scatenanti o altre, non lo si può sapere, ma evidentemente Paoli si sentì incapace, ad un certo punto, di gestire la sua vita e, l’11 luglio del 1963,  si sparò al cuore, mancando però l’obiettivo finale: il proiettile si fermò nel pericardio e i medici decisero che era troppo pericoloso rimuoverlo. E ancora è lì, incapsulato, quasi a testimoniare che si muore quando si può, come ebbe a dichiarare lo stesso Paoli: “ Ogni suicidio è diverso, e privato. È l'unico modo per scegliere: perché le cose cruciali della vita, l'amore e la morte, non si scelgono; tu non scegli di nascere, né di amare, né di morire. Il suicidio è l'unico, arrogante modo dato all'uomo per decidere di sé. Ma io sono la dimostrazione che neppure così si riesce a decidere davvero.”
Già, evidentemente Paoli era destinato ad amare ancora, ad avere altri figli, a deliziarci ancora con la sua arte. Grazie Gino, per aver mancato il bersaglio. E buon compleanno.

© Danila Faenza 

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