mercoledì 1 ottobre 2014

Il Jukeboke del passato: Alice, Una notte speciale

Offuscati dagli 80 anni di due ‘super-eroi’ (Gino Paoli e Ornella Vanoni) abbiamo rimandato i 60 di Alice, all’anagrafe Carla Bissi da Forlì, nata il 26/09/1954 sotto il segno della Bilancia… e questo la dice lunga.
Timbro inconfondibile, tono basso raro nelle cantanti (se c’è qualcuna che raggiunge i suoi toni è Milva), ha iniziato la sua carriera a soli 11 anni; nel 1971 vince il Festival di Castrocaro e, l’anno successivo, partecipa al Festival di Sanremo con Il mio cuore se ne va.
Nonostante la lunga gavetta e la personalità notevole, raggiunge il successo solo nel 1980 con Il vento caldo dell’estate, composta insieme al suo amico e mèntore Franco Battiato, a Giusto Pio e al suo compagno (e poi produttore) Francesco Messina.
Da quel momento in poi i successi si susseguono con Per Elisa (con cui vince il Festival di Sanremo nel 1981), Messaggio (1982), Chanson egocentrique (1983) e I treni di Tozeur , entrambe in coppia con Battiato.
Poi scelte diverse, di vita e produzione. La cantautrice praticamente scompare, lasciando il posto alla cantante; sicuramente una personalità del genere ha sempre fatto scelte su basi non commerciali, però mi chiedo che cosa sarebbe potuta essere Alice senza il ‘clan’, cioè libera di esprimere se stessa senza influenze amicali, affettive, spirituali.
Della sua produzione propria (scevra da ‘contaminazioni’ altrui) ricordo Una sera di novembre (dall’album Caponord, 1980) e Una notte speciale, firmata da lei, Battiato e Pio. Però l’istinto mi dice che il nucleo della canzone era suo, intriso di quel misto di romanticismo e sensazioni arcane che contraddistinguono la sua personalità.
Data la splendida forma,  non è troppo tardi per dare spazio all’artista che poteva essere senza quei condizionamenti, anche voluti, che l’hanno forse un po’ sacrificata. Ad ogni modo, essendo realisti…  altri 60 di questi giorni! E, in ogni caso, questa canzone rimane un classico, forse dimenticato, ma che rimanda ad una personalità notevole, piena di musicalità e suggestioni impalpabili ma efficaci: quelle ‘strane donne dal ventre offeso’  rimangono nella memoria più dei ‘dervisci tourner’ ….

© Danila Faenza



Nessun commento :

Posta un commento