Offuscati dagli 80 anni di due
‘super-eroi’ (Gino Paoli e Ornella Vanoni) abbiamo rimandato i 60 di Alice,
all’anagrafe Carla Bissi da Forlì, nata il 26/09/1954 sotto il segno della
Bilancia… e questo la dice lunga.
Timbro inconfondibile, tono basso
raro nelle cantanti (se c’è qualcuna che raggiunge i suoi toni è Milva), ha
iniziato la sua carriera a soli 11 anni; nel 1971 vince il Festival di
Castrocaro e, l’anno successivo, partecipa al Festival di Sanremo con Il mio cuore se ne va.
Nonostante la lunga gavetta e la
personalità notevole, raggiunge il successo solo nel 1980 con Il vento caldo dell’estate, composta
insieme al suo amico e mèntore Franco Battiato, a Giusto Pio e al suo compagno
(e poi produttore) Francesco Messina.
Da quel momento in poi i successi
si susseguono con Per Elisa (con cui
vince il Festival di Sanremo nel 1981), Messaggio
(1982), Chanson egocentrique (1983)
e I treni di Tozeur , entrambe in
coppia con Battiato.
Poi scelte diverse, di vita e
produzione. La cantautrice praticamente scompare, lasciando il posto alla
cantante; sicuramente una personalità del genere ha sempre fatto scelte su basi
non commerciali, però mi chiedo che cosa sarebbe potuta essere Alice senza il
‘clan’, cioè libera di esprimere se stessa senza influenze amicali, affettive,
spirituali.
Della sua produzione propria
(scevra da ‘contaminazioni’ altrui) ricordo Una
sera di novembre (dall’album Caponord,
1980) e Una notte speciale, firmata
da lei, Battiato e Pio. Però l’istinto mi dice che il nucleo della canzone era
suo, intriso di quel misto di romanticismo e sensazioni arcane che
contraddistinguono la sua personalità.
Data la splendida forma, non è troppo tardi per dare spazio
all’artista che poteva essere senza quei condizionamenti, anche voluti, che
l’hanno forse un po’ sacrificata. Ad ogni modo, essendo realisti… altri 60 di questi giorni! E, in ogni caso,
questa canzone rimane un classico, forse dimenticato, ma che rimanda ad una
personalità notevole, piena di musicalità e suggestioni impalpabili ma
efficaci: quelle ‘strane donne dal ventre offeso’ rimangono nella memoria più dei ‘dervisci tourner’ ….
© Danila Faenza
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