venerdì 8 maggio 2015

Bag It, i danni della plastica



Spesso, davanti alla crescita esponenziale di alcune malattie, ci si chiede il perché.
Rispetto ai tumori, per esempio, è chiaro che, rispetto al passato, i motivi sono molteplici: a) impossibilità, nel passato, di diagnosticare la malattia, da cui deriva –statisticamente- un  aumento solo teorico; b) cambiamenti ecologici, specie nelle metropoli dove le emissioni delle fabbriche  e l’inquinamento dovuto al traffico sono elementi importanti; c) le abitudini alimentari, che sempre più frequentemente sono dannose per vari tipi di patologie; d) variabili individuali dovute alla genetica, allo stile di vita, etc.
Tuttavia, a volte, ci sono enunciazioni assurde, come quelle che lessi, anni fa, rispetto al tumore al seno, in una struttura sanitaria pubblica della mia città.
Secondo questo vademecum i rischi , per questo tipo di tumore, aumentavano nel caso di:
a)     sviluppo precoce
b)     sviluppo tardivo
c)      gravidanze multiple
d)     gravidanza tardiva
e)     nessuna gravidanza
f)        aborti spontanei o procurati
g)     contraccezione orale (leggi: pillola contraccettiva e/o assunzione di ormoni, cura che spesso viene prescritta per patologie ginecologiche)
h)      allattamento al seno
i)        gravidanza senza allattamento al seno
j)        menopausa precoce
k)      menopausa tardiva
l)        familiarità (cioè casi di tumore al seno in famiglia)
m)   fumo (che, potremmo dire, fa male per qualsiasi cosa)
n)      alcool (idem)
o)     mancata prevenzione (anche se poi, purtroppo, aumentano i casi di donne giovanissime che non avrebbero, in teoria, nessun motivo di prevenire o donne adulte che, pur prevenendo, si ammalano)

In conclusione: quale donna non rientra in questa categoria?
Sembra essere uno di quei casi in cui, praticamente, come ti muovi ( o non ti muovi) sbagli.
In questa sorta di ‘politica del terrore ’ manca però un’analisi generale che spieghi come mai tutte queste tipologie di donne, nel passato, non si siano ammalate di  tumore al seno o che, perlomeno, siano decedute per altre patologie.

Lo stesso dicasi rispetto al tumore della prostata, praticamente endemico negli uomini (purtroppo anche giovani, intendendo la fascia generazionale dei cinquantenni).
Ebbene, un documentario americano mi ha aperto gli occhi su queste patologie così specifiche: si tratta di Bag It di  Jeb Barrier, un documentario del 2010 che spiega gli effetti (impensabili) e dannosi della plastica: tra questi, l’aumento dei tumori al seno e alla prostata.
I nostri Comuni, invece, ci spingono a riciclare questo prodotto (probabilmente con ulteriori danni ambientali) sostanzialmente dannoso. Non è questa la strada, a quanto pare… Ovvero, è la strada dell’industria, non quella della salute.


© Danila Faenza 

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